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Ngày liên hệ :24/12/2014
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Nội dung liên hệ :Prada, la donna ritrova l’ eleganza Hot pants di cachemire, gonnelline di chiffon, scamiciati. E Gattinoni fa sfilare il bebe’ MILANO Super chic. Super classica. Super sexy. La nuova “wonder woman” di Miuccia Prada eccola qua. Lasciate nell’ armadio le forme di plastica, i tessuti tecnologici, lo sportswear, la signora riscopre gli antichi amori: gli hot pants, i pagliaccetti, i tween set, le gonnelline a pieghe, gli abitini fru fru, gli scamiciati le camiciole chiuse dal foulard, le decollete’ di vernice. E, udite, udite, qualche volta porta pure le calze a rete: una bestemmia per il popolo “pradaiolo”. “Avevo semplicemente voglia di fare qualcosa che mi assomigliasse fino in fondo”, risponde la stilista sgranando gli occhi. Come dire: nessun colpo di testa, e’ cosi’ . Certo mai collezione e’ stata piu’ semplice e priva di quella concettualita’ a cui Prada ci aveva abituati. + che nella rivisitazione di quei classici dell’ abici’ della moda, sta scritto in realta’ il lavoro di anni. I tessuti tra i piu’ belli: chiffon, popeline, organza, cachemire e pelle di struzzo. I colori fra i piu’ particolari: rosa, salvia, lilla, giallo, rosso, viola, blu. Le rifinititure tra le piu’ originali: ricami fatti con rotolini di orologio, specchietti, vetrini. Le stampe fra le piu’ femminili: bocche, cuori e rossetti. Risultato? Una signorina vestita bene, ma proprio bene. Anche un po’ zia (con la gonnellina di chiffon al ginocchio), ma pure sensuale amante (in hot pants di cachemire e calze a rete) e irriducibile fashion victim (in gonna di struzzo e lupetto). Tutti in piedi nel finale per acclamare donna Miuccia. A fatica lei fa capolino e raccoglie. Fa di piu’ Giorgio Armani, che all’ applauso finale risponde con un abbraccio ideale. Emporio e’ l’ altra sciccheria di giornata, seppure riservata alle girls della new generation. Una miriade di pezzi per il gusto di mixare. La gonna di chiffon sopra pantaloni snelli e al polpaccio. Particolarissimi quelli che si allacciano con un nodo o quelli doppi di raso sopra e chiffon spruzzato di cristalli sotto. E poi micro canotte ricamate, top come bikini, abiti fazzoletto. Colori (dal fucsia, al lime, ai glicine, al salvia, al pervinca) e calzature (stivali di nappa o camoscio da guanto e ciabattine) dipingono il resto del quadro. In tutt’ altro modo risponde alla standing ovation Anna Molinari, emiliana tirata su a tortellini. Dunque sanguigna. Lei si concede pure la passerella con tanto di pioggia di rose. Le sue amiche star della tv le urlacchiano ogni possibile complimento per quei bikini di cachemire con i laccetti di visone, i piccoli cardigan polverosi, le gonne al ginocchio di raso frusciante, gli abitini di chiffon tutto un ricamo di dragoni o fiori luccicanti di paillettes. Stessi bagliori, ma il ricarico di ori, pendagli e sonagli e’ di gran lunga superiore da Roberto Cavalli, il mago della stampa su tessuto. Questa volta la novita’ dell’ imprinting sono frammenti di gioielli degli anni Trenta. Si trovano su abiti di chiffon, tute di velo, jeans. Se non sono microgonne sono short o bikini di strass. E quando c’ e’ la lunghezza ci sono spacchi, rouche, code. I pantaloni non vanno quasi mai piu’ giu’ del polpaccio. Chi di luccichii non ha bisogno, bastano i pensieri tradotti in idee, e’ Stefano Dominella, patron di Gattinoni. In un colpo solo porta in passerella: Elisabetta Cavallotti (la pornodiva di “Guardami”) “chiusa” nuda in un portabiti, Sophie Dahl (top da misure super 110 60 102) blindata in un corpetto lattina Campbell, un bimbo di due mesi in braccio alla sposa in abito anti zanzare. La collezione e’ quantomeno particolare, dedicata a una casalinga che vuole liberarsi del “diavolo che e’ in lei”. Interessante la prima parte con la serie di abiti, gonne, corpetti costruiti con gli stracci per lavare i pavimenti: “Li abbiamo rastrelllati in tutti i negozi di casalinghi di Roma”). Nessuna sopresa folkloristica da Byblos, ma tanto prodotto. Il giovane John Bartlett da’ un’ altra sterzata e punta a una donna piu’ sofisticata, senza pero’ dimenticare le origini di sano ragazzo d’ America. Cosi’ pesca si’ dal mondo sportivo, ma per costruire con sete, chiffon, organze bianche gonne, abiti, pantaloni movimentati dalla cintura del judoka che diventa ornamento. Si scatena poi con il raso dai colori pallidi per farne pezzi leggeri per la sera: top, corpetti chiusi da zip, tubini. Paola Pollo IL PERSONAGGIO Krizia: “Le ragazze del Duemila: sexy, fresche e ricche di colori” “Ho quattro ottime offerte Ma se Tato’ lavorasse al mio fianco non venderei mai” MILANO “Non sopporto piu’ le prepotenze, e’ piu’ forte di me. E questo ambiente sta peggiorando terribilmente. C’ e’ gente che non si muove nemmeno se alle manifestazioni non puo’ scegliere date, orari e uscite di scena. Si sentono i nuovi imperatori e mollano martellate a destra e a manca, pretendendo di essere accontentati in tutto. La smodata presunzione, ecco il primo difetto del mondo della moda.”. Prego signora, faccia i nomi di quegli stilisti prepotentoni che pretendono trattamenti di favore e calendari ad personam. Ma Krizia, un vero fiume in piena come a ogni vigilia di sfilata, si mette una mano sulle labbra e alza gli occhi al soffitto nella sua megasede con annesso teatro, come a dire “non fatemi parlare perche’ poi succede il patatrac”. Dall’ alto dei suoi 45 anni di moda, portati con notevole energia, potrebbe tranquillamente liberarsi di qualche sassolino: sarebbe perfino simpatico. Ma alla resa dei conti lei glissa, perche’ in fondo non vuole farsi nemici fra quegli ex ragazzi diventati si’ griffe intercontinentali ma comunque “venuti dopo”. E allora viva la liberta’ di mugugno, anche se generico, che in fondo serve un po’ da pretattica: innervosire gli avversari non fa mai male. E la similitudine fra i convulsi giorni della moda e il girone finale d’ un campionato di calcio non e’ cosi’ campato in aria. “In questi frangenti conferma la signora si sta in piedi grazie e scariche di adrenalina pura. Stamattina mi sono svegliata alle 4 e mezza e gia’ stavo pensando a certi particolari che devo ancora definire. Che donna presentero’ ? Una donna fresca, sicura, sexy di classe, incurante di mostrare o far intuire il suo corpo, perche’ tanto va sempre in palestra e ha la pelle in ordine. E poi i colori, tanti colori. Anni fa mi chiamavano Crazy (pazza) Krizia per il modo in cui sperimentavo i colori.”. Fra un collaboratore che entra annunciando l’ arrivo delle borse, consegnate in ritardo e i solleciti per una piccola folla speranzosa d’ essere ricevuta, ma che la fanno vieppiu’ spazientire, spazio ancora per qualche piccola stoccata: “Visto quanti ombelichi si vedono quest’ anno? + la grande riscoperta dell’ ombelico. Guarda caso sono stata proprio io la prima a valorizzarlo molti anni fa.”. Inarrestabile. Viene in mente la florida letteratura che le attribuirebbe un vero “caratteraccio” ma lei non ci sta: “Passo per una dura soltanto perche’ dico quello che penso, sempre. Sono molto diretta e in realta’ anche molto paziente”. Dichiarate insofferenze per sublimare la tensione prima del match o spia inequivocabile della volonta’ di mollare tutto e scrivere finalmente quel libro di saporite memorie e di aneddoti? “Beh, dell’ intenzione di rallentare, in che modo ancora non so, ho gia’ parlato. Di nuovo c’ e’ che oggi ho sul tavolo le proposte di quattro grossi gruppi che vogliono comprare. Ma non ho fretta e non voglio fare sciocchezze di cui posso pentirmi. Di sicuro con questi impegni e questa mole di lavoro non posso continuare. Sono ritmi che non posso piu’ sostenere.”. In effetti nonostante le lunghe vacanze in Sardegna (nella sua isola dei Caraibi va soltanto in inverno) nelle ultime settimane la signora ha lavorato sulla collezione, parlato con banchieri amici, scoperto le bellezze dell’ informatica che le consentiranno di mostrare la sfilata di dopodomani dal vivo via Internet e di aprire presto un sito commerciale per i suoi compratori o potenziali tali, e infine firmato una serie di accordi che diventeranno esecutivi a giorni. Tra questi la licenza per una linea d’ occhiali con la Filos, la produzione di capi in cashmere a prezzi controllati con la Hemmond e di indumenti per ragazzini con una azienda greca oltre al lancio, con la Nigi, della biancheria intima grazie alla quale Krizia mettera’ in mutande uomini e donne. Tutto questo lavoro per poi vendere? Perche’ no, visto che magari si spunterebbe un prezzo migliore. “Ma a parte questo, potrei continuare cosi’ soltanto se riuscissi a convincere un grande manager a darmi una mano. Chi? L’ uomo dei miei sogni, non per come sorride ma per come fa funzionare la baracca, e’ Franco Tato’ . Che grande coppia saremmo.”. Una volta calma riesce a parlare bene anche dei colleghi (“Prada e Gucci sono molto importanti.”) e a spezzare una lancia, nonostante le incongruenze di un calendario troppo fitto, per Milano. “Si’ , sono troppi a sfilare, ma perche’ meravigliarsi? Ognuno ha diritto al suo minuto di celebrita’ anche se c’ e’ gente che trova spazio senza neppure sapere l’ abc di questo mestiere. Gente che viene spazzata via in fretta”. Questa e’ Krizia un paio di giorni prima della sfilata. Ma il meglio, dicono, lo da’ due tre ore prima della passerella. Gian Luigi Paracchini LE CURIOSITA’ Signore chic, svip o trip ma purche’ pronte a tutto MILANO Chic, svip, trip, sono fino adesso, le tre parole chiave delle sfilate di moda. Chic, ecco l’ evoluta ragazza borghese degli anni ‘ 60 rivista da Prada nel 2000. Gonne a pieghe, lunghezze sopra il ginocchio, spalle piccole, questa signora di buona famiglia si veste esattamente come sua madre, soltanto trasparente. Dalla zia piu’ disinibita di quegli anni prende a prestito anche gli hot pants. Chic, leggera e morbidamente severa ecco la casta sulamita (se non altro per la fatica di toglierle tutte quelle gonne e quei pantaloni) dell’ Emporio Armani. La ragazza piu’ che avanzare si insinua, illuminata da toni sobri e stoffe impalpabili. Svip (genere in gran voga che confonde l’ eccesso con il successo). La svippona tipica e’ quella di Roberto Cavalli. Sembra sempre a una festa al Billionaire, in Costa Smeralda, anche quando attraversa le strisce pedonali per andare a prendere il figlio o il nipote al doposcuola. Pantaloni di serpente, minigonne ascellari, bocca contornata di nero, sono gli accessori preferiti di madame. Gli svip sono pero’ una categoria che non riguarda solo il vestito ma anche il pensiero. Cosa dire della trovata di Gattinoni che fa sfilare la sua sposa, in un fracasso musicale assordante, accessoriata di un marsupio ripieno di bimbo, vero, di due mesi. Povero bambino, povera sposa, povero Gattinoni che non ha capito che la moda dissacra tutto, ma il pupo no. Trip, familiare questa volta, studiato per rendere piu’ semplice e forse piu’ comica la vita alle indaffarate famigliole moderne. Samsonite ha presentato giacche che si vendono in coppia con un microfono inserito nel colletto che permette di chiamare il partner collegato. Il cortese ululato Samsonite, arriva a 500 metri di distanza. La stessa giacchetta, collegata a mamma e papa’ , e’ anche studiata per il pupetto che potra’ essere, con il bavero alzato, richiamato all’ ordine al supermercato o al giardinetto. Chic, svip e trip non vivono senza signore. La platea piu’ densa di signore, mogli, ex mogli, separate, divorziate, rimaritate, singles, vedove, era senz’ altro quella di Gai Mattiolo. Quel genere di signore, chic o svip, che colte da un trip sono pronte a tutto. Lina Sotis